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Un uomo qualunque

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Hai tradito la rosa,
la tua rosa azzurra, la tua rosa rosa.
L’hai chiusa sotto la saracinesca
a imputridire coi tuoi domati vizi,
oh santo uomo di santo timore e
di buona morale,
buono a pulir code dei padroni!
Non te ne sei accorto?
Anche satana ha addomesticato i suoi mastini,
così dicono
e sorveglia come una pantera
il magazzino dove ponesti, ben imballate,
le tue scatole delle ragioni,
là, nella regione dell’eterno sonno dei sensi
e del cuore.
 
Hai sepolto il tuo fiore
sotto pensieri di sabbia
per timide porzioni di minestre avare
e giorni in controluce
a misurar respiri sui calendari
e camuffare l’odore di vita vera,
protetto tra le pareti delle tue rabbie
incalcinate!
 
Oh, povero uomo qualunque
di cui un prete nero dirà,
al termine delle ore,
“Lo ricorderanno come buon cristiano,
marito e padre di famiglia!”.
E allora, forse udrai
fremere il ruggito di zoccoli scalpitanti,
ma… Amen! Il diavolo dirà
e non dirà a nessuno di aver visto tremare
la bara
e si arriccerà i baffi, pensando
a quando gli hai venduto anche il dolore
che ti chiamava con l’odore della rosa,
la tua rosa
che mai più ti chiamò.
 
 

 Salvatore Pizzo - 05/01/2022 02:46:00 [ leggi altri commenti di Salvatore Pizzo » ]

Non si può certo dire che tu sia tenera con "l’uomo qualunque": lo fai a pezzi e lo metti nella bara con tutte le sue incongruenze e conformismi. Del resto, il conformismo è innanzitutto tradimento di sé stessi e fonte di moralismo ipocrita. Dunque ben merita tuoi strali poetici.
Un abbraccio e auguri sempre.

 Vincenzo Corsaro - 28/12/2021 20:20:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

Non potevi fare un ritratto migliore di "un uomo qualunque" e credimi, la tua poesia la trovo semplicemente stupenda, aggiungere altro mi sembra superfluo, anche perché si commenta da sola. Complimenti davvero. Ciao Annalisa :)

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